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La Natività di Filippo Lippi esposta a Milano per il grande evento del Museo Diocesano e della Fondazione Sant’Ambrogio

La Natività di Filippo Lippi esposta a Milano per il grande evento del Museo Diocesano e della Fondazione Sant'Ambrogio

La Natività di Filippo Lippi protagonista de 'Un capolavoro per Milano', un grande evento espositivo promosso dal Museo Diocesano di Milano e dalla Fondazione Sant'Ambrogio. Dopo lo  straordinario successo di pubblico, con oltre 170mila visitatori paganti, riconosciuto dalla Francia alle opere di Filippo e Filippino Lippi con la mostra promossa dal Comune nel 2009 a Parigi, la pala della Natività con i Santi Giorgio e Vincenzo di Filippo Lippi è in questi giorni il testimonial di Prato nel capoluogo lombardo. Giunta all'ottava edizione, l'esposizione milanese ha dato la possibilità  negli anni di ammirare  capolavori di grandi artisti, come, solo per citarne alcuni, Caravaggio, Botticelli, Mantegna e Antonello da Messina. Quest'anno la scelta è caduta su Filippo Lippi e sulla 'nostra' Natività, che si potrà ammirare a Milano fino al 30 gennaio. La mostra presenta una formula innovativa  con un solo capolavoro in uno spazio esclusivo e rappresenta un appuntamento veramente molto atteso nella stagione espositiva milanese.
"La scelta del Museo Diocesano di Milano – commenta l'assessore alla cultura Anna Beltrame – è un motivo di grande orgoglio e un'ulteriore conferma della ricchezza del patrimonio artistico cittadino. L'auspicio è che dopo aver ammirato la Natività a Milano, tante persone possano venire a Prato a vedere gli affreschi del Duomo e i capolavori del Rinascimento pratese al Museo di Pittura Murale".
La pala, che raffigura la Sacra Famiglia con i santi Giorgio e Vincenzo, proviene dal refettorio della chiesa di san Domenico e risale presumibilmente al 1456. Rappresenta uno dei pezzi più interessanti della bottega pratese del Lippi e fa parte della collezione del Museo Civico conservata al Museo di Pittura Murale. L'immagine della Vergine dal profilo purissimo incarna quell'ideale femminile che per Fra Filippo è racchiuso nel ritratto della monaca Lucrezia Buti, della quale si innamorò.

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