In occasione dell'anniversario dell'inaugurazione di Pomezia, il Gruppo Storico Lavinium dell'ass. Tyrrhenum si è recato a Napoli presso il Mausoleo di Publio Virgilio Marone. Le decine di volontari presenti hanno inteso rendere omaggio al grande poeta dell'antichità che, attraverso l'Eneide, ha reso famoso in tutto il mondo il nostro territorio e le sue origini. Inoltre, si è voluto ricongiungere idealmente il suo passato con il suo presente, sicuri che questo aiuti a guardare con più fiducia al futuro. Sono stati, in un primo tempo, visitati i luoghi cari al poeta, dove ha ambientato passi importanti della sua opera, come l'Antro della Sibilla, il Lago d'Averno, la Solfatara (naturalmente accompagnati da una guida che vestiva i panni di Virgilio). Il momento più importante si è avuto nella realizzazione di un'emozionante "cerimonia" nel bellissimo Parco Vergiliano di Napoli, che ospita le tombe di Virgilio e di Leopardi (il quale aveva chiesto di essergli sepolto accanto). All'interno del mausoleo, intorno ad un braciere, si sono radunati i "suoi" personaggi, protagonisti dell'Eneide (Enea, Lavinia, Fauno, Latino, Turno, Giuturna, Amata, Ilioneo, Caieta, ecc.), che hanno letto significativi brani dell'Eneide e suoi celebri epigrammi. Sono state deposte fronde di alloro (la pianta simbolo del nostro antico territorio, detto appunto Laurentum) insieme alla terra proveniente dall'acropoli di Troia ed alla sabbia raccolta sul litorale latino: partenza e arrivo del travagliato viaggio di Enea e luoghi ora gemellati (Pomezia/Lavinium con Canakkale/Troia, in Turchia). E, quindi, nell'occasione si è voluta ricordare anche la concomitante festa della nascita della moderna Repubblica di Turchia: il 29 ottobre, guarda caso come Pomezia. Sono stati anche letti i messaggi augurali del Sindaco di Pomezia, De Fusco, del Sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, dell'Assessore alla Cultura di Napoli, Antonella Di Nocera, e dell'archeologa Maria Fenelli, già responsabile dello scavo di Lavinium. L'omaggio si è concluso con l'accensione di una grande fiaccola e con una libagione con la quale si auspica che l'iniziativa abbia la meritata ricaduta positiva sul tessuto sociale cittadino. Le giornate "Sulle Orme di Virgilio" si sono concluse con la visita di Castel dell'Ovo, simbolo della devozione partenopea nei confronti di Virgilio. Infatti, il poeta veniva considerato mago, taumaturgo e grande protettore della città (almeno fino all'avvento di San Gennaro). L'uovo in questione, inventato da Virgilio, sarebbe nascosto nelle fondamenta del castello a protezione di Napoli, la sua perdita significherebbe la fine della città. Da sottolineare la simpatia e la partecipazione con la quale i napoletani hanno accolto l'iniziativa, con domande e auspicando una maggior informazione per eventuali eventi futuri ai quali non vorrebbero mancare.
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