FARNESE - Chi ama i sapori, gli odori e gli aromi della cultura e della tradizione farnesiana e sarda si segni queste date.
In quei giorni, infatti, si svolgerà a Farnese la terza edizione della "Sagra della pastorizia", per il primo anno organizzata dall'<Associazione culturale agropastorizia farnesiana-sarda>.
Ma perché questo connubio (fortunatissimo, viste le due precedenti edizioni) tra la pastorizia e la tradizione agroalimentare farnesiana e sarda? Semplice: perché il sostanzioso nucleo di famiglie di origini sarde che risiedono a Farnese vogliono in tal modo rendere omaggio a entrambe le culture che – dicono gli organizzatori – "hanno sempre legato bene"..
Per questo motivo è nata l'<Associazione culturale agropastorizia farnesiana-sarda> del presidente Giovanni Maria Pira, del vice presidente Adolfo Tedescucci, del segretario Francesco Muleddu e di altri soci che perseguono lo stesso obiettivo. Obiettivo condiviso dall'intera comunità farnesiana che nei giorni della festa si mobilita per rendere efficiente tutta la complessa e numerosissima macchina organizzativa.
Presenti alla manifestazione più di cinquanta espositori. Molti di loro verranno dalla Sardegna con i loro prodotti tipici, tra cui campane, coltelli, calzature e il rinomato torrone sardo. Nutrita anche l'esposizione degli animali a cura dei pastori locali, con pecore, cavalli, maiali, asini, montoni e capre.
Quest'anno, per la prima volta, sarà presente anche un allevatore di alpaca dell'Alta Toscana.
Ma la vera "sfida", come simpaticamente viene definita dagli organizzatori, sarà quella culinaria. E qui si scoprirà un intero mondo con agnelli, pecore e maialini fatti in tutte le salse e con menu diversi nei quattro giorni di festa.
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