Prato, una mostra dedicata al fascino del vintage
Dal 7 dicembre al 30 maggio 2013 un viaggio nella storia e nella cultura del second hand
Milano. Che il vintage oggi sia di moda, non c'è dubbio. Quale sia invece il fenomeno sotteso alla celebrazione dell'usato nel mondo dell'haute coutureè una storia da raccontare.
In questo senso, la mostra organizzata dallaFondazione Museo del Tessuto di Prato dal titolo"Vintage. L'irresistibile fascino del vissuto" si propone di prendere per mano il visitatore per fargli rivivere tutta la storia di una cultura che ha fatto dellosecond hand una tendenza della moda contemporanea.
Il museo e la fondazione compiono quest'anno il decimo anniversario dalla fondazione e ricordano al mondo intero come Prato sia da sempre un punto di riferimento imprescindibile per la moda mondiale ed internazionale. Con l'introduzione del museo nella lista delle 100 istituzioni dei beni culturali, l'interesse verso l'attività di sartoria pratese si è implementata e ha portato a un consenso territoriale al di sopra delle aspettative. Inoltre, Prato ha sempre svolto il ruolo di punto di smistamento degli abiti nei commerci nazionali ed internazionali, diventando un grande magazzino di usato.
La mostra è stata presentata con una conferenza stampa presso il Palazzo Giureconsulti di Milano, cui hanno partecipato il Presidente della Fondazione del Museo del Tessuto di Prato Andrea Cavicchi, il Direttore del Museo del Tessuto di Prato Filippo Guarini, la curatrice della mostra Daniela Degli Innocenti e il collezionista Angelo Caroli.
Nel suo intervento, Andrea Cavicchi così spiega: "Fare questa mostra di vintage a cui collegare la cultura dell'abito usato passa attraverso un percorso formativo, ne ha bisogno. Il museo è inserito nella fabbrica del tessuto e nasce come una forma di espressione della fabbrica stessa".
Il piano espositivo di "Vintage. L'irresistibile fascino del vissuto" si articola in quattro differenti sezioni con oltre 100 capi d'abbigliamento e tessuti esposti, occupando sia parte del suggestivo ambiente della Sala Storica che le ampie sale del primo piano del Museo, per un totale di circa 800 metri quadri di esposizione. Daniela Degli Innocenti, curatrice della mostra, spiega così il percorso tematico: "La mostra è stata creata allo scopo di spiegare la nascita e l'evoluzione del fenomeno del vintage, perché spesso manca la narrazione vera e propria. Ad esempio, pochi sanno che il concetto dell'usato nasce nel medioevo, quando i rigattieri giravano per vendere abiti di seconda mano, così come non tutti sanno che è proprio grazie alla cultura giovanile degli anni '60 che si è dato via al fermento del vintage, e infine quanto importanti siano stati i collezionisti di capi d'abbigliamento del passato per fare avvicinare a questo mondo anche le grandi case di moda. Insomma, la mostra vuole spiegare tutti questi fenomenti e questi passaggi culturali per far capire l'importanza e il valore del second hand".
La parola passa al collezionista Caroli, uno dei primi pioneri del fenomeno che ricorda come negli anni '80 il rovistare nei magazzini della fabbrica pratese fosse pratica diffusa. Lo stesso Roberto Benigni più volte trovò giacche di alto valore e ancheWalter Matthau. "Non sopportavo l'idea che le cose andassero distrutte. Trovavo delle stoffe molto belle, dei tagli particolari, ma ben fatti. Il solo pensiero che quegli abiti diventassero stracci, mi faceva male al cuore. Cominciai così a collezionare abiti d'epoca e oggi vanto una collezione di oltre 100.000 capi che offro a noleggio per uso stilistico. Per me in ogni abito c'è una storia, qualcosa che parla di un tempo che non torna più".
Appuntamento allora a prato dal 7 dicembre 2012 al 30 maggio 2013 con la mostra "Vintage. L'irresistibile fascino del vissuto", mostra organizzata dalla Fondazione Museo del Tessuto di Prato (Camera di Commercio di Prato, Comune di Prato, Provincia di Prato) in collaborazione con Cassa di Risparmio di Prato, SAPERI srl e Banca Popolare di Vicenza,
Sara Canali
In questo senso, la mostra organizzata dallaFondazione Museo del Tessuto di Prato dal titolo"Vintage. L'irresistibile fascino del vissuto" si propone di prendere per mano il visitatore per fargli rivivere tutta la storia di una cultura che ha fatto dellosecond hand una tendenza della moda contemporanea.
Il museo e la fondazione compiono quest'anno il decimo anniversario dalla fondazione e ricordano al mondo intero come Prato sia da sempre un punto di riferimento imprescindibile per la moda mondiale ed internazionale. Con l'introduzione del museo nella lista delle 100 istituzioni dei beni culturali, l'interesse verso l'attività di sartoria pratese si è implementata e ha portato a un consenso territoriale al di sopra delle aspettative. Inoltre, Prato ha sempre svolto il ruolo di punto di smistamento degli abiti nei commerci nazionali ed internazionali, diventando un grande magazzino di usato.
La mostra è stata presentata con una conferenza stampa presso il Palazzo Giureconsulti di Milano, cui hanno partecipato il Presidente della Fondazione del Museo del Tessuto di Prato Andrea Cavicchi, il Direttore del Museo del Tessuto di Prato Filippo Guarini, la curatrice della mostra Daniela Degli Innocenti e il collezionista Angelo Caroli.
Nel suo intervento, Andrea Cavicchi così spiega: "Fare questa mostra di vintage a cui collegare la cultura dell'abito usato passa attraverso un percorso formativo, ne ha bisogno. Il museo è inserito nella fabbrica del tessuto e nasce come una forma di espressione della fabbrica stessa".
Il piano espositivo di "Vintage. L'irresistibile fascino del vissuto" si articola in quattro differenti sezioni con oltre 100 capi d'abbigliamento e tessuti esposti, occupando sia parte del suggestivo ambiente della Sala Storica che le ampie sale del primo piano del Museo, per un totale di circa 800 metri quadri di esposizione. Daniela Degli Innocenti, curatrice della mostra, spiega così il percorso tematico: "La mostra è stata creata allo scopo di spiegare la nascita e l'evoluzione del fenomeno del vintage, perché spesso manca la narrazione vera e propria. Ad esempio, pochi sanno che il concetto dell'usato nasce nel medioevo, quando i rigattieri giravano per vendere abiti di seconda mano, così come non tutti sanno che è proprio grazie alla cultura giovanile degli anni '60 che si è dato via al fermento del vintage, e infine quanto importanti siano stati i collezionisti di capi d'abbigliamento del passato per fare avvicinare a questo mondo anche le grandi case di moda. Insomma, la mostra vuole spiegare tutti questi fenomenti e questi passaggi culturali per far capire l'importanza e il valore del second hand".
La parola passa al collezionista Caroli, uno dei primi pioneri del fenomeno che ricorda come negli anni '80 il rovistare nei magazzini della fabbrica pratese fosse pratica diffusa. Lo stesso Roberto Benigni più volte trovò giacche di alto valore e ancheWalter Matthau. "Non sopportavo l'idea che le cose andassero distrutte. Trovavo delle stoffe molto belle, dei tagli particolari, ma ben fatti. Il solo pensiero che quegli abiti diventassero stracci, mi faceva male al cuore. Cominciai così a collezionare abiti d'epoca e oggi vanto una collezione di oltre 100.000 capi che offro a noleggio per uso stilistico. Per me in ogni abito c'è una storia, qualcosa che parla di un tempo che non torna più".
Appuntamento allora a prato dal 7 dicembre 2012 al 30 maggio 2013 con la mostra "Vintage. L'irresistibile fascino del vissuto", mostra organizzata dalla Fondazione Museo del Tessuto di Prato (Camera di Commercio di Prato, Comune di Prato, Provincia di Prato) in collaborazione con Cassa di Risparmio di Prato, SAPERI srl e Banca Popolare di Vicenza,
Sara Canali
20/10/2012
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