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Festival Roma 28 ottobre 5 novembre 2010: torna la Dolce vita ed è di nuovo evento

Festival Roma: torna la Dolce vita ed è di nuovo evento

di Alessandra Magliaro

ROMA - La Dolce Vita, uno dei capolavori di Federico Fellini compie 50 anni. Ed e' di nuovo evento. Il Festival di Roma (28 ottobre-5 novembre) festeggia l'anniversario presentando il 30 ottobre la copia restaurata del film in anteprima mondiale, forse alla presenza di Martin Scorsese, ma non solo. Ci saranno una retrospettiva, La notte pazza della Dolce Vita, dedicata dal Centro Sperimentale di Cinematografia - Cineteca Nazionale agli anni della Dolce Vita, la proiezione del film documentario di Antonello Sarno, Dolce Vita Mambo, e tre mostre sul tema. Del resto non poteva accadere altrimenti che celebrare a Roma quel film cosi' legato alla citta'. Fu girato nel corso di cinque mesi indimenticabili nel 1959 e le riprese stesse furono un evento mediatico, ancora prima che il film fosse finito. Il set fu visitato da tutta Roma, tanto che le sale dei cinema furono letteralmente invase quando il film usci' l'anno seguente.

Le riprese cominciarono a Cinecitta' il 16 marzo 1959, come scrive Tullio Kezich nella Dolce Vita di Federico Fellini (Cappelli editore, 1960), e tranne che per la scena cult di Anita Ekberg e Marcello Mastroianni nella fontana di Trevi, per gli esterni all'Eur e a Fregene, tutto, compresa Via Veneto, fu praticamente ricostruito nel teatro 5 degli studi di Via Tuscolana. Il film, scritto da Fellini con Ennio Flaiano, Tullio Pinelli e forse con un contributo di Pier Paolo Pasolini, conquisto' la Palma d'oro al 13/o festival di Cannes e fu candidato all'Oscar. Alla proiezione del film restaurato, sabato 30 ottobre alle 18 all'Auditorium, seguira' una cena di gala alla Terrazza degli Aranci, una delle occasioni glamour del festival. Padrona di casa Frida Giannini, direttore creativo di Gucci che, dopo Il Gattopardo al festival di Cannes, ha voluto proseguire l'impegno dell'azienda nel restauro e nella conservazione di capolavori del cinema d'autore, puntando sulla Dolce Vita con una donazione alla fondazione no profit di Scorsese, The Film Foundation, di circa 450 mila dollari. Ad oggi Gucci ha sostenuto il restauro di sei film iconici e ha donato un totale di 1,5 milioni di dollari alla Film Foundation. La lucentezza del film, catturata all'epoca da Fellini, e' stata restaurata dal negativo camera originale dalla Cineteca di Bologna e L'Immagine Ritrovata in associazione con The Film Foundation, il Centro Sperimentale di Cinematografia-Cineteca Nazionale, Pathe', Fondation Jerome Seydoux-Pathe', Paramount Pictures e Cinecitta' Luce. ''Fellini ha portato qualcosa di nuovo al cinema italiano. E con La Dolce Vita ha conquistato il mondo. E' difficile spiegare esattamente come questo film ci sembro' speciale all'epoca - dichiara Martin Scorsese - e grazie al sostegno di Gucci siamo stati in grado di restaurarlo, dal negativo originale a schermo panoramico, e riportarlo al suo splendore originale''. Per il restauro digitale si e' cercato di valorizzare al massimo la grande incisione del negativo originale che rendeva il bianco e nero delle copie positive dell'epoca come scolpito. Il restauro digitale e' stato realizzato a partire dal negativo camera originale, girato all'epoca in Totalscope (2.35:1) su pellicola Dupont, la regina dei negativi da ripresa, che e' stato scansionato alla risoluzione di 4K. Alcune parti del film presentavano evidenti segni di decadimento. Alcune inquadrature, in particolare all'inizio dei rulli, erano gravemente compromesse e irrimediabilmente attaccate da muffe. Per questo si e' deciso di scansionare il lavander di conservazione del film.

Dopo la scansione le immagini sono state stabilizzate e pulite digitalmente eliminando i segni del tempo quali spuntinature, righe e segni visibili di giunte, lavoro che ha richiesto quasi 6000 ore di pulizia digitale. Per ritrovare lo splendore originale, la correzione colore digitale e' stata eseguita con particolare attenzione utilizzando come riferimento una copia positiva d'epoca nonche' la copia restaurata negli anni Novanta dal datore luci di Fellini, Vincenzo Verzini. L'accuratissimo suono originale e' stato restaurato digitalmente a partire dal negativo ottico 35mm da cui e' stato stampato un positivo colonna.

CON FELLINI SUL SET DELLA DOLCE VITA

di Francesco Norci

Fellini che parla con la sua voce suadente intervistato da Carlo Mazzarella, Anita Ekberg e Marcello Mastroianni durante le riprese alla fontana di Trevi, il set invaso da fotografi e giornalisti. E poi Via Veneto, i paparazzi, le notti romane con i divi di Hollywood, le feste ai bordi delle piscine, la censura e il moralismo incombenti. Sono alcuni momenti di Dolce Vita Mambo, il documentario di Antonello Sarno sul dietro le quinte del celebre film di Fellini di cui si celebra quest'anno il cinquantenario. Il festival di Roma ne fara' vedere un trailer nella serata di apertura, mentre il documentario completo sara' presentato il 30, prima della proiezione del capolavoro di Fellini in versione restaurata alla presenza annunciata di Martin Scorsese. Per realizzarlo Sarno ha visionato una ventina di ore di materiali (soprattutto cinegiornali d'epoca) girati sul set del film e durante le anteprime di Roma e Milano, con cui - lasciandosi guidare dal diario di lavorazione di Tullio Kezich letto da quattro giovani attori italiani inquadrati in primo piano (Micaela Ramazzotti, Alba Rohrwacher, Luca Argentero e Francesco Scianna) - ha composto un puzzle scintillante, ironico e vorticoso, che ricostruisce l'intero periodo di produzione della Dolce Vita, dal momento in cui il produttore Peppino Amato firma le prime cambiali a quello in cui il set con 'Via Veneto in pianura' ricostruita a Cinecitta' viene sfruttato per una parodia, Toto' e la dolce vita. Il film di Fellini, dice Sarno, ''l'hanno visto tutti: si pensi che solo in Italia ha incassato una cifra, rapportata ai valori di oggi, pari a 26 milioni di euro. Pero' sulla sua genesi si era visto ben poco perche' in quegli anni non si giravano i backstage.

Un vero peccato visto che da quel momento in poi Dolce Vita e' diventato un marchio, oltre che la risposta italiana all'offensiva di Hollywood sul Tevere nell'anno dopo Ben Hur e prima di Cleopatra''. Il sapore dei documentari d'epoca in bianco e nero, con le loro battute ironiche e ammiccanti ma non volgari, pervade un po' tutto il documentario: frasi riferite alla Ekberg tipo ''la bella diva nota per le sue larghe vedute e i suoi vestiti ridotti'' fanno sorridere. I cappottoni anni Sessanta, la prima al cinema Fiamma con il presidente del Senato Merzagora e il presidente della Camera Leone, la sobria premiazione a Cannes, l'arrivo a Ciampino dei divi su aerei a elica, le discussioni sulla censura, ci fanno tuffare in un'epoca che sembrava sepolta. Ma forse la cosa piu' interessante di Dolce Vita Mambo e' l'intervista che Fellini concede a Carlo Mazzarella dal bordo della Fontana di Trevi mentre sta girando quella che sarebbe diventata una delle scene piu' celebri della storia del cinema. Il Maestro la spiega nei minimi dettagli. E con molta modestia, forse non immaginando il successo che avrebbe avuto, dice tra l'altro che ''non potendo tenere sempre a mollo Anita'', durante le prove ha dovuto mettere nella fontana una controfigura.

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