Nel medioevo Altopascio era una importante localita'in quanto vi transitava una variante della via franchigena, o romea, percorsa dai pellegrini d'oltralpe diretti a Roma. Con il compito di assistere i pellegrini, venne fondanto nella meta' del xi secolo l'ordine ospitaliero dei Cavalieri di Altopascio, che qui ebbe un ospizio dedicato a San Giacomo, il santo protettore dei pellegrini. L'ordine venne soppresso nel 1459 da Pio II (che devolse i suoi proventi all'ordine di Betlemme da lui fondato), ma il gran maestro Giovanni Capponi non volle accettare la disposizione papale e seguito' nella sua carica. Con l'appoggio di papi successivi l'ordine sopravvisse fino al 1588, quando venne definitivamnte soppresso e fuso in quello dei Cavalieri di Santo Stefano. Scompariva cosi' la piu' antica istitutizione ospitaliera italiana, la cui generosita' divenne persino proverbiale: Giovanni Boccaccio, nella decima novella della sesta giornata del Decamerone (1348-53), narra del simpatico fra cipolla e del suo cappuccio, "sopra il quale era tanto utume che avrebbe condito il calderon d'Altopascio". La festa si tiene nella ricorrenza di San Giacomo Apostolo, patrono di Altopascio e protettore degli antichi cavalieri. Vengono allestiti in piazza enormi paioli, nei quali si cuoce la pastasciutta e cibi semplici che vengono poi distribuiti a tutti.
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