In un cucchiaio d'acqua
Sculture di Luca Prandini
7 maggio – 26 giugno 2011
La stringente attualità delle problematiche connesse all'acqua (Referendum giugno 2011, emergenze ambientali ecc.) e la centralità di essa nell'etica e nell'estetica del vivere sono all'origine di un progetto espositivo originale e interattivo dal titolo IN UN CUCCHIAIO D'ACQUA. Il progetto, a cavallo tra la primavera e l'estate del 2011, si articola in tre momenti e in altrettanti luoghi espositivi (Suzzara, Reggio Emilia, Parma), perché concepito come un percorso, anzi un corso d'acqua. In ciascuna delle tre sedi espositive sarà possibile vedere le sculture e le grafiche di Luca Prandini presentate dal critico d'arte Mauro Carrera. Esclusivamente per questo progetto è stato realizzato un prezioso "libro d'artista" in tiratura limitata con testi di Carrera, Prandini, una xilografia originale numerata e firmata dell'artista, un CD audio con musiche originali di Luca Antolini. In occasione della vernice della mostra di Parma e del Festival della Poesia ci sarà un reading di Pierluigi Tedeschi con i testi del libro d'artista e le musiche originali di Luca Antolini.
Per informazioni e contatti:
via Enrico Toti 2e
contatti 0376 533069
Vernice sabato 7 maggio ore 18 chiusura domenica 22 maggio
Amarillo Art Gallery Reggio Emilia
direzionale "Il Castello" via Sani 9/a
tel. e fax 0522.082620
Vernice venerdì 27 maggio ore18.00 chiusura domenica 4 giugno
tel. e fax 0522.082620
Vernice venerdì 27 maggio ore18.00 chiusura domenica 4 giugno
Galleria "Maison Olivier" via Bodoni 1/d PARMA
www.maisonolivier.com
email : laura@maisonolivier.com
tel e fax 0521/504407
mobile 00393386076886
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email : laura@maisonolivier.com
tel e fax 0521/504407
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Vernice venerdì 10 giugno ore 18.00 alla presenza dell'artista e del critico
Reading di Pierluigi Tedeschi su testi di Szymborska, Carrera e Prandini
Contatti: laura@maisonolivier.com - 0521504407
(…) Cucchiai d'acqua immobile, albumi rappresi di marmo, quasi gelidi flan, dolci al cucchiaio perfettamente levigati, questi lavori sono sorprendenti per ideazione e realizzazione. Con Luca Prandini, la scultura sembra essere ritornata ad una perfetta mimesi della natura. Le sue opere restituiscono tutta la fluida bellezza del secondo stadio della materia. A lui e a pochi altri riesce l'ardua missione di riprodurre in marmo la sostanza delle sue declinazioni più leggere e impalpabili. C'era riuscito Giuseppe Sanmartino, ma qualcuno aveva addirittura evocato l'alchimia. Ma in Prandini non c'è malizia esoterica, piuttosto empatia naturale, mestiere, pazienza.
Con una sinestesia rimbaldiana, tra l'ossimoro e l'allucinazione, mi piace accarezzare i "liquidi marmi" di Prandini. Tangenti cerchi concentrici, il parachor inattingibile, il rimbalzo armonico del liquido che infrange la tensione superficiale e sfida la gravità; sono queste le visioni che da effimere l'artista rende marmoree, conservando tuttavia la drammatica fragilità del momento.
La scultura di Luca Prandini ha un che di sollevante. Il freddo del marmo si umanizza e diventa il fresco dell'acqua, diviene un fotogramma, la liquefazione della pietra, quello che costa una fatica infinita levigare. Che pena lisciare un'idea; ché un'altra ne urge! E poi un'altra e gli altri non capirebbero… Luca ha pazienza, quanto basta, e giovane età. Non è ansioso di mostrare, ma di fare, di creare gocce di mondo, mondi di gocce.
Piccoli gioielli, dicevo, le sue opere paiono attimi riflessi nel tempo, rimbalzi innescati e non controllati. Due sono gli spettacoli (orridi e meravigliosi): quello dell'acqua è uno. L'alpha e l'omega, la goccia di rugiada e l'onda anomala, la conditio sine qua non dell'esistenza. Un rubinetto mal chiuso in una bacinella, tloc. Un sasso in uno stagno, plunf. Schizzi da una gronda malmessa in una pozzanghera.
Per un cercatore di bellezza, trovare ogni tanto qualcosa è un sollievo. Le sculture grondanti di Luca Prandini dissetano.
Mauro Carrera
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