In un cucchiaio d'acqua al PARMAPOESIA FESTIVAL 2011
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Comunicato StampaIn un cucchiaio d'acquaSculture di Luca Prandini
alPARMAPOESIA FESTIVAL 2011Galleria Maison Olivier – ParmaDopo lo straordinario successo per il Referendum (12 e 13 giugno 2011), il progetto espositivo originale e interattivo dal titolo IN UN CUCCHIAIO D'ACQUA, che si è sviluppato nelle sue due precedenti fasi in altrettanti luoghi espositivi (Suzzara, Reggio Emilia), giunge alla sua tappa culminante nella città di Parma, negli spazi della Galleria Maison Olivier, a due passi da Palazzo della Pilotta.
SABATO 18 GIUGNO, nell'ambito del PARMAPOESIA FESTIVAL 2011, ore 18.00 reading di Pierluigi Tedeschi su testi di Camilleri, Carrera, Dadomo, De Luca, Prandini, Szymborska e le musiche originali di Luca Antolini. Alle ore 20.00 performance dell'acrobata Elena Burani
Come nelle precedenti sedi espositive del progetto, anche a Parma fino al 26 giugno 2011, sarà possibile vedere le sculture e le grafiche di Luca Prandini presentate dal critico d'arte Mauro Carrera.
Esclusivamente per questo progetto è stato realizzato un prezioso libro d'artista in tiratura limitata con testi di Carrera, Prandini, una xilografia originale dell'artista, un CD audio con musiche originali di Luca Antolini.
L'evento è inserito nel programma del PARMAPOESIA FESTIVAL 2011
Galleria Maison Olivier, via Bodoni 1/d PARMA
www.maisonolivier.com
email : laura@maisonolivier.com
tel e fax 0521/504407 mobile 00393386076886
Per informazioni e contatti:
www.lucaprandini.com email: limure@libero.it
(…) Cucchiai d'acqua immobile, albumi rappresi di marmo, quasi gelidi flan, dolci al cucchiaio perfettamente levigati, questi lavori sono sorprendenti per ideazione e realizzazione. Con Luca Prandini, la scultura sembra essere ritornata ad una perfetta mimesi della natura. Le sue opere restituiscono tutta la fluida bellezza del secondo stadio della materia. A lui e a pochi altri riesce l'ardua missione di riprodurre in marmo la sostanza delle sue declinazioni più leggere e impalpabili. C'era riuscito Giuseppe Sanmartino, ma qualcuno aveva addirittura evocato l'alchimia. Ma in Prandini non c'è malizia esoterica, piuttosto empatia naturale, mestiere, pazienza.
Con una sinestesia rimbaldiana, tra l'ossimoro e l'allucinazione, mi piace accarezzare i "liquidi marmi" di Prandini. Tangenti cerchi concentrici, il parachor inattingibile, il rimbalzo armonico del liquido che infrange la tensione superficiale e sfida la gravità; sono queste le visioni che da effimere l'artista rende marmoree, conservando tuttavia la drammatica fragilità del momento.
La scultura di Luca Prandini ha un che di sollevante. Il freddo del marmo si umanizza e diventa il fresco dell'acqua, diviene un fotogramma, la liquefazione della pietra, quello che costa una fatica infinita levigare. Che pena lisciare un'idea; ché un'altra ne urge! E poi un'altra e gli altri non capirebbero… Luca ha pazienza, quanto basta, e giovane età. Non è ansioso di mostrare, ma di fare, di creare gocce di mondo, mondi di gocce.
Piccoli gioielli, dicevo, le sue opere paiono attimi riflessi nel tempo, rimbalzi innescati e non controllati. Due sono gli spettacoli (orridi e meravigliosi): quello dell'acqua è uno. L'alpha e l'omega, la goccia di rugiada e l'onda anomala, la conditio sine qua non dell'esistenza. Un rubinetto mal chiuso in una bacinella, tloc. Un sasso in uno stagno, plunf. Schizzi da una gronda malmessa in una pozzanghera.
Per un cercatore di bellezza, trovare ogni tanto qualcosa è un sollievo. Le sculture grondanti di Luca Prandini dissetano.
Mauro Carrera
Luca Prandini
Nato nel 1977 a Montecchio Emilia (RE), nel 1996 ha conseguito la maturità d'Arte Applicata presso l'Istituto Statale d'Arte "G. Chierici" di Reggio Emilia; in seguito il diploma di Educatore Professionale presso la Regione Emilia Romagna e la laurea breve in Psicologia dell'Arte presso il Centro di Ricerche Europeo Terapie Espressive di Firenze. Ha seguito il corso di scultura diretta dal professor Mazzali presso l'Accademia di Belle Arti di Bologna e attualmente insegna tecniche della lavorazione delle pietre presso la Scuola di Scultura di Canossa (RE) diretta dal maestro Vasco Montecchi.
Dal 2003 lavora presso la Fondazione "I Teatri" di Reggio Emilia, per la quale come scenografo ha progettato e realizzato l'intero allestimento della "Notte Bianca 2007". Dal 2007 per la Fondazione allestisce "Installazione democratica verticale". Nel 2008 ha collaborato alla produzione di THE BLUE PLANET regia di Peter Greenaway e Saskia Boddeke con musiche di Goran Bregovic.
Tra le sue installazioni va ricordata "Il paese delle meraviglie" a Siena [Palazzo Squarcialupi (2009) e Magazzini del Sale (2010)].
Come scultore ha realizzato un'opera pubblica a Città del Messico nel 2004 e le opere monumentali "Spogliarsi di Guerra" per il Comune di Casina (RE) nel 2005, "Abbraccio di Pace" a Codemondo (RE) nel 2006, "Goccia d'acqua" a Collecchio (PR) nel 2008.
Presente in esposizioni e simposi di scultura, nel 2010 ha ottenuto il premio "Arte in Arti e Mestieri" di Suzzara (MN).
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